Il risarcimento danni da illegittima sottoposizione a TSO
Il provvedimento che dispone il trattamento sanitario obbligatorio, annoverato tra quelli restrittivi della libertà personale, ha carattere decisorio ed incide sui diritti soggettivi dell'interessato, il quale non è però esonerato dal dimostrare l'esistenza di un danno ingiusto come conseguenza del trattamento subito.
Tizio, a seguito di un diverbio con un vicino durante una sagra veniva sottoposto a un TSO, cosicché citava in giudizio il sindaco, il Comune, il maresciallo dei Carabinieri, un agente di polizia municipale, i vari medici intervenuti e l’ASL chiedendo venissero condannati a un risarcimento danni poiché dopo nove giorni di trattamento, questo non veniva convalidato dal Giudice Tutelare il quale lo ha ritenuto privo di una motivazione adeguata.
Tribunale e Corte di appello hanno respinto la richiesta di Tizio, sostenendo la mancanza di prove di danni e osservando che si trattava di una persona con problematiche, la quale non sarebbe stata danneggiata dall'evento.
Il focus principale riguarda la possibilità di richiedere un risarcimento per danni derivanti da un TSO illegittimo, considerando la violazione dei diritti della persona. Si discute il risarcimento non solo per danni materiali, ma anche per i danni alla salute causati da una privazione illegale della libertà e da un trattamento non autorizzato, anche laddove ci si trovi in presenza di una persona fragile.
E’ pacifico che il TSO rappresenti un intervento terapeutico straordinario per la salute mentale del paziente, che può essere eseguito senza consenso in situazioni di urgenza psichiatrica. Tuttavia, deve essere valutato attentamente se il danno subito sia stato l'effetto diretto del trattamento.
La privazione della libertà personale e l'imposizione di trattamenti farmacologici forzati possono causare danni sia fisici che psicologici, inclusa sofferenza e perdita di considerazione sociale. Anche se il TSO viene annullato, il danneggiato deve dimostrare l'esistenza di danni ingiusti derivanti dal trattamento.
La fragilità psicologica del paziente non esclude la possibilità di valutare i danni subiti e la sofferenza causata. In caso di controversie, potrebbe essere necessaria una consulenza specializzata per analizzare le conseguenze del trattamento illegittimo sulla persona.
Per la Cassazione adita, è importante considerare i possibili danni non patrimoniali derivanti da comportamenti illeciti, specialmente nei confronti di individui vulnerabili, garantendo loro il diritto a essere risarciti per gli effetti negativi sulla loro salute mentale e sulla reputazione pubblica. La gravità delle azioni illegittime e la sofferenza causata non dovrebbero essere ignorate, ma dovrebbero essere valutate attentamente in base alle circostanze specifiche del caso.