Pubblico impiego: antisindacale l’applicazione di un contratto relativo a un comparto differente da quello della pubblica amministrazione datrice di lavoro
Accolte le contestazioni proposte da una sigla sindacale in merito all’applicazione del contratto deciso da un’Azienda ospedaliera universitaria in vista dell’assunzione di operatori socio-sanitari

Catalogabile come condotta antisindacale l’applicazione, nel pubblico impiego, di un contratto collettivo proprio di un comparto diverso da quello della pubblica amministrazione datrice di lavoro. Fondato, nel caso preso in esame dai giudici, il ricorso proposto da un sindacato e mirato a censurare la condotta tenuta da un’Azienda ospedaliera universitaria che aveva indetto un bando di concorso per sessanta posti di operatore socio-sanitario con applicazione del contratto relativo al personale del ‘comparto Sanità’ e in palese violazione dell’accordo quadro del 2016 che prevedeva, per tale specifico ente, l’applicazione della contrattazione collettiva del ‘comparto Istruzione e Ricerca’. I giudici hanno ribadito che nel settore pubblico è precluso al singolo datore di lavoro di individuare unilateralmente quale contratto collettivo nazionale vada applicato ai propri dipendenti. Al contrario, la pubblica amministrazione deve obbligatoriamente applicare la contrattazione collettiva del comparto in cui è stata inserita ad opera del relativo Contratto collettivo nazionale quadro sottoscritto dall’ARAN e dalle organizzazioni sindacali confederali. Di conseguenza, l’utilizzo, come nella vicenda presa in esame, di un contratto diverso comporta una significativa violazione della libertà delle organizzazioni sindacali di categoria, che si vedono private in radice della possibilità di rappresentare i dipendenti soggetti alla contrattazione collettiva di un altro comparto. (Sentenza del 23 novembre 2022 del Tribunale di Napoli)